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Patois Patrimonio Universale dell’umanità: contatti con UNESCO

14 ottobre 2011

Nella prospettiva di valorizzazione del nostro patrimonio immateriale, l'Assessore all'Istruzione e Cultura, Laurent Viérin, ha annunciato che sono in corso contatti con l'UNESCO per valutare l'opportunità di riconoscere il francoprovenzale come patrimonio universale dell'umanità e avviare, quindi, le relative procedure, in collaborazione con il Vallese, l'Alta Savoia e il Piemonte.

"Il patois - sottolinea l'Assessore - rappresenta la sintesi di valori, relazioni, significati che un popolo di montagna ha costruito in secoli di storia, veicolando, con una lingua ancora viva, un'esperienza originale, se non unica, di civilisation alpina. Tengo in modo particolare a questo riconoscimento anche in considerazione del fatto che, in Valle d'Aosta, il patois, fierezza ed orgoglio della nostra comunità, è ancora praticato dai giovani, sia in ambito familiare che in altri settori, primo fra tutti, il teatro popolare".

"Il patois, langue du cœur dei Valdostani, interpreta al meglio - conclude l'Assessore - il ricco patrimonio culturale che la nostra comunità ha saputo, nonostante i rapidi cambiamenti della società, mantenere. Vogliamo continuare a far vivere il patois con la convinzione che, accanto funzione delle famiglie, della società, all'azione fondamentale della scuola, un ruolo fattivo e decisivo potrà essere rappresentato da questo riconoscimento internazionale. Se oggi il patois è ancora vivo, lo dobbiamo ai nonni e ai genitori che l'hanno insegnato e parlato alle nuove generazioni. A noi, oggi, il compito di continuare a operare per una ancor più forte valorizzazione scolastica, sociale ed internazionale di questa lingua".