Il castagno cresce dalle quote più basse sino a circa 1.000 m di altitudine lungo i versanti meglio esposti e a 600 m in quelli ubicati all’envers. La maggior parte dei castagneti da frutto è concentrata nella Bassa Valle d’Aosta.
Verso la fine di settembre, secondo la varietà, l’altitudine e l’esposizione, le castagne, ormai mature, iniziano a cadere dagli alberi.
La maturazione dei frutti di uno stesso albero è scalare e la raccolta può durare alcune settimane. Un tempo era consuetudine raccogliere le castagne man mano che cadevano per evitare che fossero mangiate dagli animali. Per velocizzare la raccolta era frequente l’abbacchiatura delle piante mediante l’utilizzo di lunghe pertiche.
Oggigiorno, alcuni castanicoltori raccolgono le castagne mediante l’utilizzo di raccoglitrici meccaniche.
Nei giorni seguenti alla raccolta le castagne sono selezionate in base alla varietà, a seconda della quale cambia l’impiego, e in base alla loro dimensione, separando le più grosse da quelle più piccole. Una parte è consumata fresca, nelle settimane successive, mentre una parte è fatta essiccare al fine di conservarle e consumarle nel tempo.
Una volta essiccate, le castagne sono battute per eliminarne la buccia. In molte famiglie l’operazione di battitura è ancora svolta manualmente, secondo la tradizione, adoperando specifiche sacche a forma di manica. Il castanicoltore impugna l’estremità della sacca e ripetutamente, con movimento ritmico, colpisce un ceppo alto circa un metro.
L’operazione di cernita è l’ultima fase ad essere svolta: richiede molta pazienza e, sebbene esistano delle macchine che scelgono e separano le castagne, l’operazione è preferibilmente svolta dal castanicoltore che, esperto, divide le castagne più belle da quelle destinate a diventare farina o che saranno date agli animali.
Nelle zone in cui da sempre il castagno è diffuso, era un tempo considerato come la principale risorsa alimentare, necessaria e fondamentale per la sopravvivenza di intere famiglie. In epoche antiche, allorquando la patata era ancora lontana dall’essere coltivata in Valle d’Aosta, rappresentava il pasto quotidiano. Secondo un senso di comunità e di condivisione, a partire dal mese di novembre, normalmente dalla festa di San Martino (11 novembre), anche chi non possedeva castagni poteva raccogliere i frutti delle piante altrui.
Allo scopo di valorizzare le piccole produzioni locali, la cooperativa “Il Riccio” di Lillianes, oggi come un tempo, si occupa della raccolta, della selezione, dell’essiccazione e della commercializzazione della castagna.
Numerose sono, inoltre, le manifestazioni autunnali che in tutta la Valle d’Aosta festeggiano il frutto premiando la migliore caldarrosta