Sono l’evidenziatore e sono praticamente perfetto!
Grazie, grazie, adesso potete sedervi e smettere di applaudire!
Sono l’evidenziatore e sono praticamente perfetto!
Grazie, grazie, adesso potete sedervi e smettere di applaudire!
Mi trovate sui banchi con tanti altri amici.
Ogni bambino ha il suo banco e possono spostarli per lavorare insieme.
Guardate che bei colori che abbiamo noi evidenziatori: rosa shocking, verde, giallo, blu fluo, alcuni più chiari, altri più scuri!
Quante cose sappiamo fare !
Usatemi per studiare: evidenzio tutto quello che dovete ricordarvi, quello che è più importante e quello che vi piace di più… non dimentico nulla, io!
Quante cose ci sono in queste scuole!
Dei computer, la LIM, la fotocopiatrice, delle aule per fare ogni tipo di attività, dei bagni fatti su misura per i bambini, c’è persino l’ascensore e una grande sala per giocare e fare ginnastica.
Quanto spazio hanno i bambini di oggi!
Nelle scuole di montagna i bambini sono sempre meno, ma è importante che le persone continuino a vivere lì.
E quanti maestri!
Uno per le lingue, una per le scienze, una per la religione… e insegnano tante cose in più: inglese, informatica, musica, è segnano tutto quello che fanno sul registro elettronico dove scrivono anche gli alunni assenti e i compiti che assegnano.
Anche i maestri mi usano e sono fierissimo di questo!
A volte, vengono in classe delle persone che non conosco: sono gli esperti che insegnano ai bambini cose davvero interessanti. Ci sono anche quelli che insegnano il patois!
Ma che cos’è questo rumore che mi fa tremare tutta?!
È la campanella che suona per dire a tutti che è ora di fare una pausa!
Che baraonda!
Quando fa bel tempo, i bambini escono e giocano. Mangiano e bevono bene, a volte bisticciano e, quando stanno dentro, succede che mi fanno persino cadere per terra correndo tra i banchi…
Dove vanno questi bambini con quei grandi pullman?
Forse vanno lontano per scoprire delle cose nuove, dei nuovi posti. Forse vanno alla festa del patois, per il « Concours Abbé Jean-Baptiste Cerlogne ».
Hanno il pranzo nello zaino.
Non una volta che mi portino con loro… povero me!
E io, curioso come sono, rimango qui a sognare… Che peccato!