Le "Journées de la Civilisation Valdôtaine - Cultura e diversità" sono il frutto della volontà di stimolare la discussione, di riaprire il dibattito, di riprendere la riflessione sui temi della civilisation,in quanto presa di coscienza e di conoscenza del contesto, nel senso più ampio del termine.
Gli allievi e gli insegnanti che hanno presentato i loro lavori e li hanno messi a disposizione di tutti - dando così vita ad uno scambio a livello di pratiche didattiche e di esperienza - e soprattutto che hanno riflettuto su ciò che significa fare Civilisation, hanno dimostrato che questo tema si presta a riflessioni estremamente moderne nell'ambito della didattica e della pedagogia e che, grazie all'insegnamento della Civilisation, è possibile sviluppare il senso di cittadinanza e di appartenenza attiva alla comunità nelle giovani generazioni, a riprova che la Civilisation va decisamente al di là del folklore e può costituire un'interessante traccia per caratterizzare la scuola valdostana.
La riorganizzazione e l'autonomia scolastica, l'idea di una "scuola-impresa", le tre "i" (inglese, internet, impresa), la globalizzazione, la crisi dei valori classici mai sostituiti da altri più attuali, la ricerca e una sorta di propensione per l'esterno avevano indotto a mettere da parte un elemento importante del vissuto scolastico che costituiva, invece, un tratto saliente della nostra società. Saper ritrovare e, soprattutto, rinnovare la tradizione culturale, è un valore aggiunto per la scuola valdostana e una delle grandi sfide per le capacità del corpo insegnante.
I cambiamenti che hanno caratterizzato gli ultimi decenni - e non soltanto in ambito scolastico - obbligano gli addetti ai lavori a riflettere e a mettere in discussione le strategie, le priorità e gli orientamenti da seguire.
Tuttavia, i momenti più difficili possono trasformarsi in altrettante occasioni di rilancio, dal punto di vista non soltanto economico, ma anche culturale; un rilancio ancorato nella tradizione e accompagnato da un'esigenza di rinnovamento. E se è importante che i giovani valdostani siano aperti all'Europa e al mondo, al tempo stesso devono essere consapevoli delle radici profonde che li legano alla loro terra d'origine: è per questo che necessitano di conoscere le fonti della loro civiltà e cultura e sviluppare un forte sentimento di appartenenza alla loro comunità, così come uno spirito identitario marcato.
Il plurilinguismo, tratto caratteristico della scuola valdostana, è un potente mezzo al servizio della nostra identità e l'introduzione facoltativa del patois a scuola non contribuirà soltanto alla diffusione di un sapere, ma rinforzerà anche l'integrazione.
Ed ecco, dunque, le basi del programma delle Journées: creazione di legami più stretti con il territorio, valorizzazione e diffusione di buone prassi nelle scuole, creazione di materiale e strumenti didattici, ricorso alle nuove tecnologie, alla musica, all'iconografia, utilizzo dell'offerta culturale regionale e differenziazione delle proposte in base ai diversi gradi scolastici.