In Valle d’Aosta, per tutti gli allevatori di bovine, due sono i momenti topici nel ciclo agricolo annuale che determinano l’arrivo della stagione estiva ed invernale: l’inarpa (la monticazione) e la dézarpa (la demonticazione). Queste indicano non solo l’alternarsi di due fasi lavorative – quella nell’alpeggio in alta quota e quella nelle stalle del fondovalle o dei paesi di media montagna – ma anche l’avvicendarsi di due stili di vita agro-pastorali che si contrappongono.
Così è anche per la famiglia Quendoz di Jovençan, allevatori da generazioni di bovine di razza valdostana. Il 24 maggio 2011 per loro è stata la data dell’inarpa verso l’alpeggio di Létanettaz, nel comune di Saint-Nicolas. Una giornata che per l’allevatore rappresenta una festa, un momento di gioia, ancor più che il ritorno a valle in autunno.
L’arrivo delle mucche in alpeggio e la loro permanenza nello stesso per tutta la stagione estiva, ovvero per più di cento giorni, fino a settembre, deve però essere preparato già tempo prima: primaria è la pulizia dei pascoli, il trasporto di tutto il materiale che servirà per il lavoro e per la vita di famiglia e, in taluni casi eccezionali, l’irrigazione dei pascoli.
Arriva poi finalmente il tanto atteso giorno in cui si effettua la salita all’alpeggio. Fino agli anni ’60, in Valle d’Aosta, si faceva interamente a piedi; si camminava per 11-12 ore, facendo qualche sosta, durante le quali le mucche brucavano l’erba e gli uomini si ristoravano. I camion per il trasporto degli animali non esistevano ancora.
Oggigiorno, invece, grazie all’intervento dell’Amministrazione regionale, molte malghe sono collegate con il fondovalle da strade carrozzabili, e quindi sono facilmente raggiungibili dai camion e dai trattori agricoli.
Il momento culminante della prima giornata in alpeggio, per le mucche e gli allevatori, è proprio la battaglia spontanea. Questa avviene in un momento preciso e in un luogo prescelto, quasi sempre lo stesso nel corso degli anni, tra bovine di differenti mandrie.
Per quanto riguarda i campanacci, durante questi scontri la scelta di metterli o meno è a discrezione dell’allevatore.
Dopo numerose lotte, viene decretata la rèina (regina della mandria), la bovina più forte, quella che avrà il ruolo di guida, che proteggerà e difenderà le compagne di stalla e che conserverà, per tutta l’estate, un rapporto privilegiato con il padrone. Questo tipo di scontro tra mucche è dettato esclusivamente dalla natura, senza alcun intervento dell’uomo, e avviene con lo scopo di stabilire una gerarchia all’interno del gruppo di animali che assicuri l’equilibrio della convivenza tra le mucche e aiuti l’uomo.
I proprietari osservano gli scontri e intervengono qualora venga compromessa l’incolumità dell’animale.
I combattimenti spontanei sono importanti per i proprietari, anche perché da questi possono capire quali tra le loro mucche potrebbero ottenere ottimi risultati nei combats organizzati: sono una sorta di “campo di prova” e, per l’animale, l’espressione più pura dell’apprezzamento di questo ritorno alla libertà.