Il castagno
1) I rami
2) Il ramo da tagliare
3) Il ramo biforcuto
4) Il tronco
5) Il nodo dell'innesto
6) I polloni
7) La base del tronco
In autunno, dai castagni cadono tutte le castagne. I ricci di qualche castagno cadono pieni. Per raccogliere le castagne bisogna battere (i ricci). Erano le donne che andavano a batterli. Con il picahet (uno speciale martello di legno a testa piatta) battevano sul riccio, finché non uscivano le castagne. Quando avevano finito di battere, prendevano il rastrello e tiravano indietro i ricci e raccoglievano le castagne. Le castagne battute erano belle grosse e si conservavano fino in primavera.
1) Il riccio
2) Le tre castagne nel riccio
3) La castagna
4) La castagna piatta e vuota
5) La grossa castagna solitaria
Il picahet è un piccolo strumento che assomiglia un po' a un martello. Ha due teste piatte, una da una parte e una dall'altra, e un manico in mezzo. È fatto di legno di castagno perché è un legno duro che non va spaccato.
Nei terreni pianeggianti i ricci venivano ammassati con un rastrello. Laddove non si riusciva ad arrivare con il rastrello, come in mezzo ai cespugli o, peggio ancora, in mezzo alle pietraie, si raccoglievano con le "forbici".
Facevano due o tre mucchi e poi li battevano.
A Fontan-a Fevetta c'è un castagno che i nostri antenati chiamavano il Niàn. Produce delle buone castagne, ideali per fare le caldarroste. Quando si sgranava il granturco, un membro della famiglia lasciava il lavoro e andava ad arrostire le castagne. Ne faceva cinque, sei padellate per offrirle a tutti coloro che stavano sgranando il granturco. Mangiavano le caldarroste e bevevano del buon vino nella coppa.
I castagni sono innestati e producono buone castagne.
Le castagne degli alberi selvatici sono più insipide, meno saporite. Non si conservano a lungo perché vengono attaccate più facilmente dalle camole.
Le Goyette
Le Goyette sono piccole castagne che vanno bene per fare le caldarroste. Mio zio Arduino le andava a raccogliere su a Ronchas dove c'era un castagno che era chiamato il Rissan.
Le Verdéze
Le Verdéze sono castagne belle e grosse che si utilizzano per fare le castagne bollite. Bisogna pelarle da crude e metterle in una pentola, coprirle con l'acqua e metterle a cuocere per una buona mezz'ora.
Le mangiavano con la minestra o con il latticello del burro. Il latte si usava per fare burro e formaggio e non bisognava sprecarlo.
Le Ohtense
Le Ohtense erano delle castagne che cadevano presto, alla fine di agosto. A Echallod c'era solo un castagno di Ohtense e si trovava al Gòi, dietro il blocco di linea del filo a sbalzo (impianto usato per il trasporto del legname) del Creh.
Bacchiare
Tanti tanti anni fa, quando le castagne erano mature, gli uomini andavano a bacchiarle. Prendevano una scala di legno, una lunga pertica di larice, delle scarpe con i chiodi che servivano per arrampicarsi sul tronco del castagno. Quando arrivavano sui rami, li scuotevano battendo la pertica sui ricci e li facevano cadere tutti.
Raccogliere le castagne
Dopodiché, le donne raccoglievano le castagne, le mettevano in un cesto o nel grembiule e, quando ne avevano raccolto un grembiule pieno, le vuotavano in un sacco.
Quando bacchiavano i castagni, le castagne cadevano tutte insieme e non avevano bisogno di ritornare. Dove non bacchiavano, le castagne cadevano un po' per volta e bisognava andare spesso a fare il giro perché non le portassero via.
Il falcetto e la falcetta
D'autunno, si usava il falcetto per sramare il castagno e togliere i polloni.
Per andare a bacchiare le castagne, gli uomini si arrampicavano sul castagno, posando i piedi sul ramo, e si aiutavano con la falcetta che veniva piantata per tirarsi su con le mani.
"Toc" fa la falcetta quando si pianta!