Situato a monte del vallone di Saint-Barthélemy, nel comune di Nus, quello di Cunéy è il santuario più alto d’Europa (2.656 m). Attorniato da becche, è ospite di un paesaggio selvaggio di alta montagna.
Proprio dalla conformazione del territorio che lo ospita ha origine il suo toponimo : ou cu de la nèi, ai piedi della neve
Il santuario di Cunéy è probabilmente tra i più antichi della regione, anche se la sua origine è oscura. I primi documenti conosciuti, che attestano l’esistenza della cappella dedicata a Nostra Signora delle Nevi di Cunéy, risalgono al 1656.
La scelta dell’ubicazione dell’oratorio trova spiegazione in una leggenda riferita ad una statua della Vergine che, benché traslocata in altri luoghi, sarebbe ritornata ogni volta nella pietraia di Cunéy.
Peculiarità di queste strutture religiose sono gli ex-voto, tavolette dipinte, commissionate da persone che hanno ricevuto una grazia e che ne fanno dono al santuario come ringraziamento. Tra gli ex-voto presenti al santuario di Cunéy i più antichi risalgono a più di due secoli fa. Principalmente si tratta di doni votivi di persone che provengono da Nus e dai paesi limitrofi, ma anche dal Canavese e da altre località. Gli stessi sono stati restaurati recentemente e gradualmente reinseriti in uno spazio espositivo adibito all’interno del santuario.
Il 5 agosto, a Cunéy, come negli altri santuari valdostani consacrati alla Vergine, si celebra la festività religiosa della Madonna delle nevi. La data per la processione è sempre stata mantenuta, in qualsiasi giorno della settimana dovesse cadere.
Per raggiungere il santuario omonimo non si procede tutti insieme in processione: varie sono le possibilità per raggiungerlo. C’è chi sceglie di partire da Lignan a piedi, chi di usufruire delle strade interpoderali, aperte eccezionalmente per la giornata dal Comune, ed accorciare così il tratto del cammino. I sentieri che portano al santuario sono quattro. In passato si partiva dalla frazione di Lignan a piedi e con i muli.
Due le sante Messe celebrate durante la mattinata: la prima verso le 8.30 e quella cantata, celebrata all’aperto verso le 10.30. Terminata quest’ultima, si effettua la processione verso la sorgente che si trova a circa 200 m dal santuario.
In testa al corteo la croce, seguita dai fedeli, dalla cantoria e dai parroci e durante il cammino si recitano le litanie . Arrivati alla sorgente, che simboleggia idealmente l’origine di tutte le acque della vallata di Saint-Barthélemy, il parroco immerge la croce nel ruscello per tre volte ( in ricordo dei tre giorni in cui Gesù Cristo rimase nel sepolcro prima di resuscitare) per benedire l’acqua affinché sia sempre feconda.
Terminato il rito dell’immersione della croce, viene consumato il pranzo, servito dai gestori del rifugio oppure portato al seguito. Infine ha luogo la tradizionale anchère ovvero la vendita all’asta di prodotti vari offerti dalle persone, il cui ricavato è devoluto al santuario.
La processione di Cunéy e i riti religiosi ad essa legati, pur subendo qualche cambiamento, si sono mantenuti nel tempo grazie alla fortissima devozione delle generazioni passate e all’insegnamento religioso che queste ultime hanno saputo trasmettere ai loro figli.