In alcune parlate della bassa Valle d'Aosta, nella fattispecie quelle di Arnad, Issogne, Pontboset, Hône, Champorcher e Vert – per le quali disponiamo di documentazione edita o d'archivio - il mese di giugno viene designato con il nome di San Giovanni Battista, Sen Djouàn o Sin Djouàn, che si festeggia il 24 giugno. Altre realtà condividono queste stesse scelte linguistiche, come alcune parlate occitane di area piemontese o delle Alpes Maritimes, nonché qualche varietà di canavesano. Non bisogna dimenticare inoltre che, nella nostra regione, l'importanza di questo santo è anche sottolineata dal fatto che un comune ne porta il nome, Gressoney-Saint-Jean, mentre in regioni d'oltralpe "La Saint-Jean est l'époque où l'on engage les domestiques et les ouvriers agricoles". Il nome Jean, spesso unito ad altri nomi di battesimo, era un tempo molto diffuso, come testimoniano anche diversi cognomi di origine patronimica quali Grosjean, Bonjean Janin, Jeantet, per citarne alcuni a mo' di esempio. Nella parlate galloromanze, ivi compresi l'antico francese e l'antico provenzale, i continuatori del latino Johannes sono all'origine di una lunga serie di sostantivi, aggettivi o espressioni, spesso dai significati traslati, molti dei quali riferiti al santo o alla sua festa, come si può evincere scorrendo le pagine del FEW (cfr. bibliografia).
Jean, come nome comune, assieme alle forme jouen, janet, jantet, janin (da non confondere con i patronimi di cui si è detto sopra) indica generalmente una persona sciocca, sempliciotta, credulona, così come l'espressione être de la Saint-Jean significa "essere credulone". Anche i nomi composti sono ampiamente documenati: jean-foutre (espressione conosciuta anche in Valle d'Aosta) è una persona vile, disonesta, senza dignità, non di parola; jean-potage è un ciarlatano; jan dé veigne è lo spaventapasseri; messire Jean, figura che fa riferimento all'antico teatro, è il parroco. Una lunga teoria di termini legati al nome Giovanni o a San Giovanni designano piante e frutti: jouanet è un aggettivo che significa "precoce", detto di frutta o di verdura e johanenc "che è maturo a San Giovanni"; pomme (poire, prune...) de saint Jean è una "specie di mela (pera, prugna...) che matura verso San Giovanni"; joanenca è "l'erba dei prati tagliata verso San Giovanni"; herbe de saint-Jehan è l'"iperico", ma altrove indica l'erba starnutatoria, il caglio, ecc.; couronne de Saint-Jean è il "semprevivo" (o barba di Giove); barba a sin djan è la "regina dei boschi" da identificarsi con l'asperula; barbadyan è la "sassifraga"; razin de sen dzãn è il "ribes"; janeta è il "narciso dei poeti". Lo stesso vale per i nomi di animali: jean des bois è il "gufo"; jean-baptiste il "piccione"; janot il "rospo"; bèrmi de Sén Yan la "lucciola" detta anche in Valle d'Aosta vése de Sen Djouàn "verme di San Giovanni"; jeannicole la "coccinella";jeannette una "giovane capra", ma altrove indica una sorta di stoffa o di pelliccia; zanéta (per ragioni di comodità, la grafia fonetica è stata talora semplificata) il "maggiolino"; džanéta la "puzzola". Jaunée, fouà de Sen Djouàn nella nostra regione (oltre ad una lunga serie di nomi più specifici), designa il "falò della vigilia di San Giovanni". Mal saint Jean, ma de Sen Djouàn in Valle d'Aosta, è invece l'"epilessia". Tïerà lâ Sain-Dzoûan significa "tirar su con il naso", mentre faire Saint-Jean è un'espressione gergale che fa riferimento a un "segnale per avvertire un complice". E, per concludere, una filastrocca che sa di antico adagio: Jean péccapàn, lo fromadjo ou va devàn è lo pan ou sobra en man, lett. "Giovanni mangiapane, il formaggio va avanti e il pane resta in mano", si dice (o si diceva) generalmente ai bambini quando mangiano il formaggio senza accompagnarlo con il pane, comportamento un tempo riprovevole.
Riferimenti bibliografici
Atlas des Patois Valdôtains, in corso di redazione presso il Bureau Régional Ethnologie et Linguistique della Regione Valle d'Aosta.
Chenal A., Vautherin R., Nouveau Dictionnaire de Patois Valdôtain, Musumeci, Quart (Valle d'Aosta) 1997.
FEW = Von Wartburg W., Französisches Etymologisches Wörterbuch, Leipzig-Berlin, 1922 ss., poi Basel, 1944 ss.
Glarey M., Dictionnaire du patois de Champorcher, Tipografia Duc, Saint-Christophe (Valle d'Aosta) 2011.
Gruppo « Amis du patois », Dizionario del dialetto francoprovenzale di Hône. Valle d'Aosta, Comune di Hône / Le Château, Aosta 2007.
Testo di Saverio Favre