Per preparare una padellata di caldarroste, prendevano una bella fascina di sarmenti di vite, la portavano all'essiccatoio, accendevano il fuoco con un po' di carta e un fiammifero. Mettevano le castagne nella padella per le caldarroste e la posavano sul treppiede.
Di tanto in tanto bisognava scuoterle perché si fossero arrostite bene da tutti i lati. Ogni tanto, qualcuna scoppiava. Per non lasciarle scoppiare, qualcuno le incideva sul fondo prima di metterle nella padella.
Nel giro di mezz'ora, le caldarroste erano cotte.
Prima di vuotarle nel paniere le setacciavano per bene. Facevano cadere quasi tutte le bucce.
Se riuscivi a fare delle caldarroste belle bianche, significava che eri proprio bravo.
Le castagne bollite con la buccia
A volte facevano anche le castagne bollite con la buccia. Prendevano le castagne e le mettevano in un piccolo pentolino con delle pere e le facevano bollire. Quando erano ancora tiepide, le tagliavano con il coltello e le mangiavano con un cucchiaino oppure le incidevano con i denti e succhiavano la polpa della castagna.
Le castagne secche bollite e la minestra
Quando le castagne erano belle pulite e belle secche, le donne sceglievano le più belle per fare le castagne bollite e per la minestra di castagne.
Minestra di castagne
Che cosa serve:
- tre parti d'acqua
- una parte di latte
- castagne secche
- un pezzo di lardo
- due pugni di riso
- sale
In una pentola, mettere l'acqua, il lardo, le castagne, un po' di sale e far cuocere. Quando le castagne sono quasi cotte, bisogna aggiungere il latte e il riso. Mescolare spesso finché non sia tutto ben cotto.
La minestra si faceva a pranzo il giorno in cui si batteva la segale a mano nell'aia del villaggio.
Le castagne che non usavano subito venivano portate all'essiccatoio per farle seccare. L'essiccatoio era un piccolo edificio in pietra.
Al piano terra c'era il focolare dove riscaldavano il beverone per le mucche e facevano cuocere il pastone per il maiale.
Nel sottotetto c'era un graticcio di assi messe di traverso, per lasciar passare il fumo per seccare le castagne che venivano sparpagliate su questo soppalco.
Tutti i giorni accendevano il fuoco, un fuoco che faceva poche fiamme e molto fumo, di modo che il fumo, salendo lentamente, facesse seccare le castagne.
Il fuoco continuava giorno e notte e le castagne seccavano nel giro di un mese.
Pestare le castagne
Il sacco pieno di castagne
Il ceppo
Le bucce
Il ventilabro
Il cestino
Il sacchetto
Una volta che le castagne erano secche, le pestavano dentro un sacchetto.
Il sacchetto era un piccolo sacco di canapa che legavano in fondo, poi lo rovesciavano e mettevano dentro un po' di castagne secche. Battevano il sacchetto una volta da una parte e una volta dall'altra sul ceppo. Ogni tanto, prendevano il sacchetto con due mani e scuotevano le castagne per distribuirle uniformemente: così riuscivano a pestarle tutte per bene.
A quel punto, le versavano tutte nel ventilabro, finché ce ne fossero state a sufficienza per fare una vagliatura. Quando il ventilabro era pieno, vagliavano le castagne per far andar via tutte le bucce.