L'idea
Il Projè Popón si inserisce nella più ampia politica dell'Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d'Aosta di restitution del patrimonio immateriale che, da tempo, mira a salvaguardare e promuovere il patois e le altre varie forme di cultura locale. In particolare s'intende valorizzare e diffondere la langue du cœur fra i giovani e in ambito scolastico. Segnaliamo, fra ciò che è stato messo in atto da più antica data, il Concours Cerlogne e l'École populaire de patois. Il primo promuove la realizzazione di ricerche scolastiche a valenza etnografica; la seconda organizza corsi di apprendimento e perfezionamento linguistico che, per i bambini, sono attuati sotto forma di corsi di teatro. Vi è stata inoltre la pubblicazione di una collezione di audiolibri in francoprovenzale e di CD di musica tradizionale, così come l'edizione del Dichonnéro di petsou patoésan. Non solamente racconti e musica ma anche teatro, con la presenza storica della compagnia Lo Charaban e della rassegna Printemps théâtral nel cartellone della Saison culturelle alle quali, nel 2012, si aggiungerà la messa in scena di un musical interamente francoprovenzale. La più recente iniziativa è stata l'organizzazione della Rencontre des petits patoisants che, a Cogne, ha permesso di creare un momento d'incontro fra tutti i bambini che utilizzano il patois quale lingua di espressione. Infine citiamo la celebrazione della Santa Messa in patois (o in walser, nella zona di Gressoney). In questo ampio quadro, mancava un'offerta specifica destinata alla fascia di età compresa fra 0-6 anni e il Projè Popón è qui che trova la propria ragion d'essere.
Il Projè Popón è partito da alcune premesse, affinché lo scopo di proporre il patois ai giovani sin dalla prima infanzia potesse essere efficacemente conseguito:
- occorre la collaborazione di coloro che trascorrono il loro tempo con i bimbi, ovvero i genitori, i nonni, ma anche gli operatori dell'intero sistema socio-educativo;
- occorre disporre di strumenti appositamente studiati per i momenti ludico-affettivi;
- occorre saper creare un forte legame con la Valle d'Aosta non solamente sotto il profilo linguistico ma anche culturale;
- occorre creare un canale di comunicazione attraverso il quale messaggi complessi possano essere trasmessi in maniera semplice.
Quindi il progetto ha preso forma proponendo innanzitutto una collaborazione tra l'Assessorato Istruzione e Cultura e Francesco Tullio Altan, il disegnatore per l'infanzia che tanta attenzione ha sempre riservato alle lingue minoritarie (concedendo la traduzione di sue storie in numerose versioni linguistiche regionali).
Altan ha disegnato un nuovo personaggio, ma bisognava scegliere quale. Attingendo alla tradizione popolare valdostana e ai suoi giocattoli semplici, scolpiti e intagliati nel legno, la scelta è caduta sul cavallino a rotelle noto come Tatà. Identificato il nuovo amico dei bambini, il secondo passo è stato quello di collocarlo in un universo di storie e compagni. Anche in questo caso si è attinto alla cultura immateriale e alle numerose filastrocche della tradizione regionale, talora inedite e a rischio di dispersione. Siccome tante sono le varietà del patois, a seconda della vallata, del comune e anche della frazione nei quali lo si parla, si è voluto rispettare questa diversità proponendo ogni racconto con una diversa tipizzazione.
Le partnership
L'Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d'Aosta ha collaborato con l'Assessorato Sanità, Salute e Politiche sociali della Regione autonoma Valle d'Aosta e con l'Azienda Unità Sanitaria Locale della Valle d'Aosta per la distribuzione sul territorio, nei presidi selezionati.