La benedizione degli ulivi, Rameliva in francoprovenzale, è il rito religioso che avviene durante la festività delle Palme, celebrata la domenica prima di Pasqua, che segna l’inizio della settimana santa e annuncia la fine prossima della Quaresima.
In questa domenica si ricorda il trionfale ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella ad un asino, osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma.
Da allora, vengono attribuite virtù miracolose ai rami delle piante benedette, anche se già in precedenza, nella storia religiosa del popolo europeo, il culto degli alberi ha avuto un ruolo importante. La loro venerazione pagana era diffusa presso parecchie popolazioni, prova ne sono le pene feroci inflitte a chi osava danneggiarli o tagliarli.
Oggi, a Saint-Christophe come negli altri comuni della Valle d’Aosta, il rito della benedizione degli ulivi precede la funzione religiosa: i fedeli si ritrovano in un luogo prestabilito, portando i propri ramoscelli. Generalmente, poi, si svolge una breve processione fino alla chiesa, dove viene celebrata la santa Messa.
A Saint-Christophe, i ramoscelli sono benedetti davanti alla cappella di Nicolin, dedicata a santa Barbara e costruita nel 1757.
Questa festa religiosa era ed è tuttora dedicata soprattutto ai bambini, i quali amano decorare i ramoscelli di dolciumi, di fiocchetti e, come da tradizione, di qualche mela.
Nei secoli scorsi, in molti comuni della Valle d’Aosta, si appendevano al ramoscello quasi esclusivamente mele. La credenza attribuiva al frutto proprietà benefiche per la salute e per la prevenzione dai morsi di serpenti. Caramelle e ovetti di cioccolato erano rari e se li potevano permettere solo i più ricchi.
L’usanza prevede che il ramoscello venga conservato in casa, con la funzione di proteggerla. Quello vecchio non deve mai essere gettato, ma solo, eventualmente, bruciato.
Oggigiorno, a causa probabilmente di un’omologazione culturale, anche a Saint-Christophe, come negli altri comuni valdostani, si sceglie l’ulivo per i propri ramoscelli. C’è chi lo acquista finto e dorato e chi lo recupera da alcune piante di ulivo che crescono nel fondovalle.
In passato, invece, l’ulivo non era coltivato in nessun paese della Valle d’Aosta, quindi si utilizzavano il lauro, il bosso, il rosmarino e, in qualche comune, perfino il ginepro.
Un tempo, la domenica delle Palme, come le altre feste solenni, riuniva la popolazione intera, la quale vi partecipava soprattutto spiritualmente.
Oggigiorno, a Saint-Christophe, per riuscire a coinvolgere maggiormente le nuove generazioni, si organizzano incontri di preparazione a questo tipo di feste religiose. Iniziative queste che fanno ben sperare per una continuazione della tradizione con consapevolezza.